La nuova critica letteraria nell'Italia contemporanea by Arnaldo Colasanti

La nuova critica letteraria nell'Italia contemporanea by Arnaldo Colasanti

autore:Arnaldo Colasanti
La lingua: ita
Format: epub
editore: Guaraldi
pubblicato: 2011-05-14T16:00:00+00:00


PARTE III

Mauro Martini

Rocco Carbone

Filippo La Porta

Marino Sinibaldi

Attilio Scarpellini

La critica letteraria è una modalità del fare politica. Lo sa bene Mauro Martini, uno straordinario slavista capace anche di ritrarre in un colpo d’occhio i caratteri politico-letterari degli anni Novanta italiani. Rocco Carbone, ripartendo da Pasolini, sembra aggiungere un punto critico essenziale al complesso scenario della politica italiana. Anche per lui la questione solita è sempre e solo il conformismo: se la superstizione si intreccia al cinismo e all’invidia sociale, allo scrittore è concesso niente di più che ricostruire pazientemente una reale motivazione espressiva. Filippo La Porta da tempo ci ha abituati ad un esercizio critico votato ad una più ampia verifica della società e della cultura. In questo saggio, dedicato a Nicola Chiaromonte, mette in campo molti nodi della nostra vita nazionale: soprattutto l’esigenza di un pensiero radicale, privo di settarismi e di prospettive liquidatorie. Marino Sinibaldi ha sempre avuto dalla sua parte una grazia naturalissima di scrittura. Il suo pensiero procede per piccole maglie, per brevi cerchi che si aprono e si inanellano. La morbidezza, direi la discrezione del suo discorso, sono così penetranti da diventare alla fine un vasto arazzo, in cui è possibile descrivere i rapporti tra la letteratura e la realtà. Parlando di Tondelli, Sinibaldi ha cercato di proporre non solo l’opera di uno scrittore, ma addirittura un carattere della letteratura generazionale di questi anni. Attilio Scarpellini ricorda Sergio Quinzio. Niente però di occasionale: la questione alla base è forse la questione più complessa della nostra cultura. Cosa significa in Italia essere uno scrittore cattolico? Cosa significa essere un cristiano e poi uno scrittore? L’intelligenza e la sensibilità di Scarpellini ci commuovono quanto ancora la scomparsa di un teologo onestissimo, amante dei suoi paradossi, della sua nudità, della sua povera Croce di uomo.



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